Scusate se scopiazzo il titolo dal libro di Marina Ripa di Meana, ma non vedevo l’ora di poterlo utilzzare! Dovete sapere che il libro di Marina intitolato appunto “I miei primi 40 anni” lo scoprii nascosto fra una pila di libri sotto al tavolino della TV della casa al mare. Di solito sotto quel tavolino anni ’80 ci finivano i libri che i nonni non volevano avere in casa a Forli’. Ma siccome i libri non si buttavano mai (!), venivano portati nella casa al mare e lasciati li’ a prendere polvere e a ingiallire. Finche’ un giorno, la Fede adolescente si mise a guardarli tutti uno per uno e a leggerli tutti…! A quell’epoca (primi anni ’90) non esistevano altre distrazioni all’infuori dei libri, delle parole crociate e delle carte.
Molti di quei libri erano stati presi in regalo con il Corriere della Sera o Repubblica, altri forse acquistati di impulso dal nonno. Ma nessuno mi disse mai la verita’ sulle origini di quel libro. Una volta chiesi alla nonna chi l’aveva comprato e lei mi diede qualche risposta vaga e poi mi consiglio’ di chiedere al nonno, il quale mi disse che era in regalo con uno dei giornali che comprava, ma che comunque NON L’AVREBBE MAI LETTO, perche’ era un libro frivolo, sciocco e che non insegnava buone cose. Ebbene, sono praticamente certa che TUTTA LA MIA FAMIGLIA forse tranne mio fratello l’abbia letto! 😂
Chiaramente l’implicito “divieto” di leggerlo fu lo stimolo di cui avevo bisogno per cominciare a sfogliarlo 😀 E cosi’ mi misi a leggerlo, capendo probabilmente la meta’ delle cose di cui Marina parlava, ma lo trovai interessante lo stesso. Descriveva mondi di cui avevo sentito parlare in TV e cose inimmaginabili per me, ma soprattutto mi aveva colpito l’eta’…40 anni. Mi sembrava un’eta’ cosi’ vecchia allora! Che poi mi chiedevo, ma perche’ “primi”? Cioe’ i secondi 40 anni sarebbero gli 80? Non l’ho ancora capito. Comunque penso che forse dovrei rileggerlo adesso quel libro. E anzi, anche a voi consiglio di leggerlo se non l’avete fatto, perché penso ci sia molto di più oltre alla frivolezza. E poi offre un panorama interessante sull’italia degli anni ’80.
In tutti questi anni, ogni volta che sentivo ricordare i 40 anni, mi e’ sempre tornato in mente quel libro, e con esso le mie estati passate al mare coi nonni, etc. etc. ma ora non voglio annoiarvi con questi ricordi. E quindi non vedevo l’ora di fare un post sui miei primi 40 anni, solo per usare il titolo! Spero di non infrangere qualche Copyright!
Chiaramente se paragono i miei primi 40 anni a quelli di Marina…Polo Nord e Polo Sud 😁, ma mi fa un certo effetto sapere di essere arrivata a questa famigerata eta’, in cui non si e’ piu’ giovani, ma non si e’ nemmeno vecchi. Cosa si e’ a 40 anni? Vecchi giovani…o giovani vecchi? Boh…forse ha piu’ senso chiedere a me stessa cosa penso di essere io a 40 anni.
Intanto ringrazio l’Universo, Madre Natura, il Cielo e chi per loro per avermi fatto arrivare a questa eta’ senza grossi problemi di salute. Perché, diciamocelo, la salute è il nostro bene più prezioso. Diciamo che le batoste piu’ grosse finora le ho avute a 22 anni per la perdita di mio padre e a 27 anni con la diagnosi di Tiroidite di Hashimoto e la consapevolezza di dover dipendere da una pastiglia di levotiroxina tutti i giorni. Ma a parte quelle, sono profondamente grata alla vita per avermi reso possibili cose come un’infazia meravigliosa, una famiglia che mi ha dato tanto e mi ha fatto crescere serena, viaggi, studi, divertimenti, risate, pianti, matrimoni (uno solo, per carita’!), due figli desiderati e meravigliosi, anni vissuti in Italia, altri vissuti all’estero, una seconda cittadinanza, amici, nemici, gioie e dolori, i lavori piu’ disparati, i lavori piu’ fighi, esperienze irripetibili, incontri incredibili e indimenticabili…e potrei andare nel dettaglio ma non finirei piu’.
Ho sempre pensato che il grado di soddisfazione per la propria vita si possa misurare con una semplice domanda: “se stessi per morire, sarei soddisfatta di quello che ho avuto e fatto finora?”. Beh, la mia risposta sarebbe: “Si’. Nessun rimpianto e nessun rimorso. E rifarei tutto.”
Una volta ho letto una frase che mi ha fatto sorridere: “I 40 anni, che adolescenza difficile!“. Beh, in un certo senso sono una specie di seconda adolescenza per molti. Soprattutto per quelli come me, che hanno passato la seconda meta’ dei loro 20 anni fra pannolini e pappine, e che hanno ricominciato a uscire ed a godere di nuovo della propria liberta’ dopo i 35 anni! Per me la vita da “giovane” e’ veramente cominciata tardi. Mi trovo a fare cose che non facevo a 20 anni, a volere cose che non volevo a 20 anni…e a potermele addirittura permettere! Liberta’ allo stato puro! Con due figli adolescenti devo dire che i miei 40 anni sono davvero fantastici, lo devo ammettere! Nessuno da badare, nessuno che ha bisogno costante di me, nessuno che mi reclama, nessuno che si dispera se torno a casa tardi la sera o se non torno per qualche giorno…nessuno che dipende da me! Sono arrivata in quella fase della vita in cui sono io a cercare i miei figli, per sapere se hanno bisogno di qualcosa! E’ strano tutto questo, perche’ spesso mi sento quasi adolescente come loro…mentre dovrei essere la madre adulta, seria e responsabile! Mia figlia a volte mi fa la morale, o addirittura dice cose che dovrei dire io a lei! Qui le cose sono due: o i miei figli sono immensamente maturi per la loro eta’…o io sto regredendo, invece di progredire 😜
Avevo immaginato la mia festa dei 40 anni sulla spiaggia della mia amata Cervia, e la stavo oganizzando da quasi un anno. Sarebbe stata in stile anni ’90 – ‘2000, con i colori, la musica, i vestiti di quegli anni, circondata dagli amici storici con cui sono cresciuta e da quelli piu’ recenti. La lista che avevo compilato sarebbe stata lunga come quella di un matrimonio! Ci sarebbe stato casino, tanta musica nostalgica, tanto alcol (e lo so che mi sarei pure un po’ inciuccata, che avrei detto cose imbarazzanti (fortuna che Isabella non sarebbe stata presente…lei che si imbarazza per quasi ogni cosa che dico o che faccio!). Sarebbe stato tutto molto bello…ma poi e’ arrivato il COVID-19 e sono saltate sia la mia vacanza in Italia in questo periodo, che ovviamente la festa. E niente, praticamente mi sono ritrovata a festeggiare i miei secondi 40 anni (quindi gli 80…), in casa, bevendo due bicchieri di prosecco prima delle 20, spegnendo due candeline fuori al freddo, lontana dalla torta per evitare spargimenti di virus o germi vari, e finendo la serata con un film e letto alle 23.
Con questo memorabile anticlimax concludo le mie considerazioni legate a questa prima meta’ della mia vita: intoppi a parte, ribadisco ancora una volta che mi sento fortunata e privilegiata ad essere arrivata a questa tappa importante cosi’. Ho ancora tante cose che vorrei fare, tanti luoghi che vorrei visitare ed esperienze che vorrei fare. Ma se per qualche motivo la vita non mi dovesse dare altro, le sarei comunque grata per quello che mi ha dato.
Quindi…So far so good…e Tanti Auguri a me!