È iniziato tutto con la razzia dei rotoli di carta igienica dagli scaffali dei supermercati. 🧻🧻🧻Non si sa bene chi abbia cominciato a diffondere il panico, o quale “cuggino del fratello dello zio di chi” abbia consigliato di far scorta di carta igienica. Alcuni dicono che sia partito tutto da Hong Kong, dove per non si sa quale motivo la gente ha cominciato ad ammassare rotoli nelle proprie case, per affrontare l’emergenza coronavirus.
Nemmeno qui si sa perché, ma siccome l’hanno fatto a Hong Kong, dovevano farlo anche loro. Questa razzia di carta igienica va avanti da più di 1 mese. E ancora la gente continua a farlo senza sapere il perché. Ma lo fa. E confesso che, dopo l’ennesima volta che giro per supermercati e non trovo niente, comincio a preoccuparmi anche io di rimanere senza.
È strano quello che è successo col coronavirus qui. Quando è scoppiata l’epidemia a Wuhan, qui è scoppiata la paura del Cinese (e in Australia ce ne sono moltissimi): qualsiasi asiatico che rientrava in Australia era controllato e messo in quarantena. Agli studenti Cinesi che tornavano dalle vacanze in Cina è stato praticamente impedito di rientrare a scuola finché non si fosse accertato che fossero sani. Poi, nel giro di poche settimane, si è smesso di parlare di questo virus, se non per commentare quello che succedeva in Corea del Sud, in Iran e in Italia, dove venivano tutti additati come untori e malati (quando invece, almeno per Italia e Corea del Sud, si trattava solo di conseguenze di un sistema sanitario nazionale eccellente). Chiaramente, vista la situazione di contagi che aumentavano e di decessi, il nostro Prime Minister ha deciso di imporre un travel ban da Corea del Sud, Italia e Iran. Tutto questo, mentre altri Paesi nel mondo stavano avendo le loro epidemie e i loro problemi legati al coronavirus, ma non ne parlavano, facendo pensare che loro ne fossero immuni.
E dopo settimane in cui sembrava che l’Australia fosse al sicuro, ecco che sono ricominciati i casi di contagio, guarda caso quasi tutti da persone che provenivano dagli USA! Ma tanto Trump continua a negare quindi gli crediamo, no? (E intanto noi abbiamo Tom Hanks col coronavirus in Australia…)
Ieri è stato deciso di cancellare il GranPremio di Australia. Ok ma…non è stata una decisione presa un po’ tardi? Proprio la mattina del venerdì? Che fino alla sera prima erano tutti lì ammassati a fare party ed eventi!? E tutta la gente che era già qua? Non sarebbe stato meglio pensarci prima? Se ci fossero stati dei casi di coronavirus non pensate che si sarebbero già diffusi con tutte le feste di questa settimana?
Mentre sto scrivendo ho letto che sono stati scoperti nuovi casi oggi, che portano a 200 il numero dei contagiati in Australia. Numeri non grandissimi, ma è anche vero che siamo molto meno qui, rispetto agli altri Paesi. E a parte le razzie nei supermercati e farmacie, la gente non sembra aver molto preso sul serio il consigliato #socialdistancing. Continuano tutti a uscire la sera, andare per locali, cinema, concerti, centri commerciali, feste…ma l’importante è avere il frigo pieno e la carta per pulirsi no?
Stamattina sono andata al supermercato e ho visto cose che voi umani…avrete forse visto anche a casa vostra, ma sarebbe interessante fare una analisi sociologica e comportamentale (e pure di mercato!) per vedere le differenze fra i vari Paesi. Ecco quello che viene preso d’assalto – e che non si trova più da giorni – qui:
▪️carta igienica ▪️scottex/tovaglioli di carta/fazzoletti di carta (anche quelli per le feste di compleanno…immaginate com’è pulirsi il sedere con la faccia di Winnie the Pooh 😁) ▪️fagioli, ceci, cibi in scatola TRANNE rapa rossa, asparagi e funghi in scatola. Quelli proprio non piacciono a nessuno! ▪️salviette per il sedere (eh perché sapete, siamo senza bidet…) ▪️salviettine igienizzanti ▪️gel igienizzante per le mani (quello non si trova nemmeno nelle farmacie né al mercato nero!)▪️pasta (cioè persino quella schifosa di Woolworths e San Remo è sparita!) ▪️salse varie di pomodoro ▪️ zucchero ▪️farina ▪️pane ▪️uova ▪️petto di pollo. Attenzione: la carne rimasta è quella tipo Wagyu e Kobe, perché costano come un rene (ma prima o poi le comprano anche quelle!) e cose tipo ali di pollo (perché non ci si mangia molto e qua si rischia la fame oh!) o il macinato.
Io cercavo gli spinaci surgelati e ho chiesto al ragazzo che stava rifornendo con quello che poteva il reparto freezer. Mi ha detto che non avevano quasi più niente, nemmeno per rifornire i reparti. Quindi ho preso il kale surgelato.
Non lo so cosa succederà nei prossimi mesi, ma una cosa è certa: questa emergenza ci sta facendo riscoprire il valore di cose che solitamente diamo per scontate, ci fa essere più creativi (non ci sono gli spinaci? Compra il kale! Non c’è la carta igienica? Compra i rotoli di carta da cucina!), ci fa essere meno spreconi con il cibo e le cose in generale. E di sicuro in queste settimane, spostandoci meno e stando più a casa, stiamo facendo meno danni al pianeta, che finalmente si è potuto prendere una pausa da noi! 🌏
Un’ultima osservazione: in Europa sta arrivando la bella stagione, e con essa il virus dovrebbe indebolirsi. In Australia, invece, sta arrivando l’autunno, e poi l’inverno, e con essi sistemi immunitari indeboliti, meno luce e quindi meno vitamina D, che ci protegge. E i virus amano questo scenario, perché rende tutto più facile per loro. Quindi, cara Australia, brace yourself, perché se non agiamo adesso per prevenire, sarà un delirio curare. Abbiamo avuto la “fortuna” di assistere agli esempi di Cina e Italia, quindi non abbiamo scuse per sbagliare. Dobbiamo agire e dobbiamo farlo adesso!
Certo che… dopo mesi di incendi che ci hanno messo in ginocchio, ci mancava pure questo…!
Questa non è un’esercitazione, né uno scherzo. #stayhome #staysafe and stop buying toilet paper, it’s not bloody gastro!