Ricordo bene la prima volta che ho messo piede in Australia. Era il novembre del 2003 ed ero arrivata per conoscere la famiglia di Alex in Tasmania. Ero affascinata da qualsiasi cosa vedessi o sentissi o annusassi, perche’ tutto era cosi’ nuovo e diverso da quello a cui ero abituata! Ricordo bene cosa avevo provato sentendo l’odore degli eucalipti nell’aria fresca estiva (a novembre in Australia e’ estate): una sensazione di rigenerazione, di freschezza, purezza. Sapete che l’aria della Tasmania e’ quella piu’ pulita al mondo? E cavoli se me ne ero resa conto! Poi arrivavo dal classico novembre grigio e pieno di nebbia e smog della Pianura Padana…immaginate che “shock” positivo ho avuto quando sono scesa dall’ aereo!

Comunque, non volevo parlare della qualita’ dell’aria, ma come al solito mi vengono in mente cose mentre scrivo e poi sconfino in altri argomenti…:-D

Durante quei 20 giorni trascorsi in Tasmania ho fatto diversi giri in macchina, da passeggera, e ho avuto la possibilita’ di osservare il paesaggio intorno a me, le piante diverse da quelle a cui ero abituata in Italia e gli animali cosi’ strani e cosi’ affascinanti nella loro storia evolutiva. Ecco…pero’ di animali speravo in realta’ di vederne di piu’…

La mia curiosita’ di vederne in liberta’ fu infatti messa a dura prova dalla dura realta’ dei fatti: gli unici animali in liberta’ che vedevo erano quelli morti lungo le strade! Tanto che mi sentivo un po’ come il professor Ian Malcolm in Jurassic Park, quando chiede a Hammond: “senta, e’ previsto che si vedano dei dinosauri…nel suo parco dei dinosauri?” 😀 😀 😀

Le mie aspettative erano quelle di vedere canguri che saltavano in giro, possum, echidna, koala e tanti altri animali tipici dell’Australia…ma niente, al massimo incontravo solo ammassi inermi di pelo lungo la carreggiata.

In Australia li chiamano “Roadkill“, per indicare cosa li ha uccisi: la strada.

Le strade in Australia possono essere molto lunghe e senza illuminazione artificiale, possono attraversare chilometri e chilometri di bush, dove non ci sono abitazioni o insegne. Ed ecco perche’ tanti animali che vivono nelle foreste adiacenti alle strade finiscono per essere investiti e uccisi dalle macchine che passano. Spesso vengono abbagliati e storditi dai fanali, o colti di sorpresa mentre sostano lungo le strade o mentre le attraversano. In Australia la strada e’ la principale causa di morte per la fauna nativa, insieme con gli incendi.

C’e’ anche da dire che la fauna australiana non e’ molto consapevole dei pericoli – e di conseguenza gli animali non sono in quel perenne stato di allerta che spesso li salva – principalmente per il fatto che non esistono praticamente predatori naturali. O almeno, non nativi.

Fino ad un secolo fa in Tasmania viveva la Tigre della Tasmania (Tilacino), un predatore marsupiale dalla caratteristica parte finale del dorso striata come quella di una tigre, che si cibava di piccoli marsupiali ma anche di canguri e wallaby.

Era il piu’ grosso marsupiale carnivoro dell’ epoca moderna. L’ ultimo esemplare conosciuto di Tigre della Tasmania mori’ in cattivita’ nel 1936 e a partire da quegli anni la sua specie venne dichiarata estinta. Inutile dire che il responsabile della sua estinzione e’ stato l’uomo che, con la sua ignoranza e stupidita’, l’ha cacciato sia per divertimento, che per “difendere le proprie fattorie”, arrivando ad eliminarlo fino all’ ultimo esemplare. All’epoca della colonizzazione da parte degli Europei, il Tilacino viveva principalmente in Tasmania, ma prima si trovava anche nel resto dell’Australia e in Nuova Guinea.

Gli avvistamenti di Tilacino in Tasmania pero’ sono sempre continuati (piu’ o meno confermati), e a me piace pensare che in qualche zona remota e inesplorata dell’ isola ci sia qualche famigliola di Tigre della Tasmania che vive libera e indisturbata. Nel 2011 e’ uscito anche un bel film con William Defoe e Sam Neill, intitolato ” The hunter” – basato sull’omonimo romanzo scritto nel 1999 da Julia Leigh – che consiglio vivamente di guardare perche’ fatto molto bene.

Al momento, l’unico predatore nativo rimasto in Tasmania e’ il Diavolo della Tasmania, di dimensioni molto piu’ ridotte e soprattutto dalle abitudini alimentari diverse, perche’ piu’ che predare gli altri animali, preferisce cibarsi delle loro carcasse. Purtroppo anche il Diavolo della Tasmania e’ stato rischio di estinzione per colpa di un tumore facciale trasmissibile che ne stava decimando la popolazione. Per fortuna sono stati messi in atto da diversi anni programmi di sensibilizzazione e di protezione di questo animale, per salvaguardarne la specie ed evitare che facesse la stessa fine del Tilacino. Ora sembra che la popolazione di Diavoli sia sotto controllo.

Nel resto del mainland Australia l’unico predatore piu’ grosso in circolazione e’ il Dingo, un canide nativo dell’Australia che si ciba principalmente di canguri, rettili, uccelli, rospi, insetti e altri piccoli mammiferi. Attualmente il Dingo e’ classificato come “specie vulnerabile”, quindi protetta.

Con l’arrivo dei coloni europei sono stati introdotti altri due predatori che sono da decenni considerati un vero problema per la fauna nativa:  la volpe rossa e il gatto selvatico. Questi due animali si cibano dei piccoli marsupiali che finsicono per essere prede facili: la loro storia evolutiva non ha permesso infatti loro di sviluppare tecniche di difesa abbastanza efficaci per sfuggire a questi due predatori furbi e veloci che possono contare su secoli di evoluzione nel continente europeo.

Insomma, la povera fauna australiana deve fronteggiare ogni giorno pericoli che vengono o dal vecchio continente o dalla civilta’. Si calcola che ogni anno milioni di marsupiali vengano uccisi dalle strade, e i piu’ vulnerabili sono i canguri, i wallaby, i wombat e i koala. Ma si vedono spesso anche possum, echidna e altri piccoli marsupiali morti lungo le strade. Alcuni studi dimostrano che se si costruiscono tunnel che passano sotto le strade o piccoli sovrappassi, molti animali li utilizzano per attraversare le strade, quindi lungo alcuni percorsi sono stati introdotti e testati con successo.

Qui sotto potete trovare un’ infografica carina (anche se contenente dati aggiornati al 2012) che spiega un po’ il problema e come fare per attutirlo:

Come ben potete vedere, oltre ad essere un problema per gli animali, il road kill e’ rischioso anche per chi guida perche’, specialmente quando si investono animali di taglia media come canguri e wombat, si devono fare i conti con danni ai veicoli e potenziali pericolose uscite di strada per evitare la collisione con l’animale.

Purtroppo al momento non esitono soluzioni universali a questo problema in Australia, quindi l’unica cosa che si puo’ fare e’ stare all’erta, guidare con prudenza e in caso di collisione con un animale:

  • fermarsi quando possibile e non ci siano pericoli per la propria incolumita’
  • spostare la carcassa ai lati della strada per liberare la carreggiata e dare la possibilita’ agli altri animali di cibarsene
  • in caso di animale ancora vivo, chiamare le autorita’ locali. Se si tratta di un animale di piccola taglia, avvolgerlo in un telo e portarlo alla prima clinica veterinaria
  • controllare che nel marsupio non ci sia un piccolo: i cuccioli possono sopravvivere all’ interno del marsupio della mamma morta fino a 3 giorni!
  • Se si vive nel Victoria, contattare il Wildlife Victoria qui: https://www.wildlifevictoria.org.au/ oppure chiamando il numero qui sotto:

    03 8400 7300

 

e soprattutto: don’t panic!

Kangaroo road kill between Walgett and Lightning Ridge. CREDIT:EDWINA PICKLES