Port Arthur – Tasmania

L’Australia è uno dei Paesi più sicuri al mondo. A parte la natura che può essere pericolosa per via dei molti animali velenosi e letali, il livello di criminalità è piuttosto basso, la gente è abbastanza tranquilla e pacifica e gli episodi di violenza sono molto rari. Quando si parte per un viaggio in Australia non ci sono raccomandazioni particolari da seguire, se non quelle di fare attenzione alla fauna locale, quando si va in zone remote di avvisare sempre amici, famigliari e autorità locali dei propri itinerari e seguire le regole del buonsenso, che valgono sempre ed ovunque. Ci sono stati diversi casi di turisti dati per dispersi e poi ritrovati dopo qualche giorno, salvati dai “locali”. Ma ci sono anche stati episodi in cui alcuni di loro si sono persi e non sono stati mai ritrovati. 😨😱

Se si gira in città, valgono le solite regole dettate dal buonsenso, ovvero evitare le zone più malfamate, gli orari notturni, i parchi e giardini e anche le aree intorno a pub e locali, perché spesso sono pieni di gente ubriaca che può essere potenzialmente molesta e pericolosa. Le zone intorno alla stazione dei treni e della metropolitana sono – come in tutti i Paesi – poco rassicuranti, ma è anche vero che per un Europeo che è abituato a girare per le stazioni di Milano, Berlino e Parigi, quello che si vede qua è niente in confronto. Ma sempre meglio non abbassare mai la guardia.

Io personalmente ho un po’ di ansia quando mi trovo vicino a un gruppo di australiani che hanno bevuto,  perché qua, quando bevono, lo fanno spessp per un unico scopo: ubriacarsi. E quando ci si ubriaca si può reagire in due modi: o diventare innocui perché si sta talmente male da stare piegati a vomitare e a svenire per terra, o diventare aggressivi e molesti. E non è una bella esperienza quando ci si trova vicino a gente così, perché non si sa mai come comportarsi e cosa aspettarsi. 

L’Australia è tutto sommato un Paese tranquillo, eppure è stato teatro di alcuni avvenimenti terribili che hanno sconvolto non solo gli australiani, ma il mondo intero. 

Uno su tutti, il massacro di Port Arthur, avvenuto in Tasmania il 28 aprile 1996: Martin Bryant, un ventottenne di Hobart, aprì il fuoco su una folla di turisti che stavano visitando il sito del vecchio carcere di Port Arthur, uccidendo 35 persone e ferendone 24. In seguito a questo terribile episodio che sconvolse il Paese, il primo ministro di allora, John Howard, introdusse leggi più severe sulle armi e approvò il National Firearms Programme Implementation Act 1996, limitando il possesso di fucili e pistole semi-automatici e introducendo la licenza per l’uso di armi da fuoco.

Ma il vero pericolo in Australia e’ rappresentato da quello che puo’ succedere agli sventurati backpackers e turisti-fai-da-te che si avventurano nelle enormi lande desolate e desertiche come quelle del Northern Territory

La cronaca nera australiana e’ stata diverse volte occupata da notizie di turisti scomparsi nel nulla e poi ritrovati inconsci o fatti a pezzi a centinaia di km dal luogo della loro sparizione. E si sono delineate figure terrificanti di uomini-mostro che hanno rapito, ucciso e torturato in modi inimmaginabili ignari turisti recuperati in aree impossibili da scovare per via delle distanze e dell’assenza di ricezione. Da episodi simili sono nati diversi film, fra cui Wolf Creek (clicca qui per il trailer), uno dei piu’ famosi, che usci’ nel 2005 e terrorizzo’ mezzo mondo, anche perche’ basato su fatti realmente accaduti. 

Proprio l’altra sera guardavo 60 minutes, un programma televisivo australiano che quella sera era intitolato “Escape from Salt Creek“, e raccontava della fuga (vera!) di due backpackers dalle grinfie di un pazzo maniaco durante un passaggio in auto da Adelaide a Melbourne. Le ragazze avevano messo un annuncio online per cercare un passaggio da Adelaide e aveva risposto un uomo apparentemente normale…che poi pero’ durante il tragitto, approfittando della zona remota, assali’ le ragazze, legandone una e colpendo a martellate l’altra, che riusci’ pero’ a fuggire. Durante la fuga fra le dune, l’uomo la seguiva con il suo 4×4, cercando di speronarla e di investirla. Allo stremo delle forze, la ragazza decise di salire sul tetto dell’auto, rendendo cosi’ impossibile a lui ogni tentativo di “catturarla”. In breve, lei riusci’ a fuggire, a tornare dalla sua amica, a liberarla dalle corde e a chiamare aiuto e fare arrestare il mostro. Un esempio di forza e istinto di sopravvivenza incredibile. Un mito insomma! Questa vicenda ebbe, nonostante tutto, un lieto fine…ma ce ne sono tante ancora irrisolte e finite molto peggio. 

Quindi morale della favola: non rispondete agli annunci di passaggi (7 volte su 10 si tratta di psicopatici!), non vi addentrate in zone remote cercando di fare Indiana Jones senza prendere tutte le precauzioni (cibo, scorte di acqua, telefoni satellitari, armi e bombe a mano), non fidatevi di nessuno e soprattutto…non sottovalutate mai la malvagita’ degli esseri umani, che sanno essere gli animali piu’ pericolosi. Anche in Australia!

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