Oggi non ho argomenti intelligenti di cui parlare…se non che stamattina alle 8 sono partita con la mia (macché mia…di Zagame!) California T Rosso Corsa, e ho guidato fino alla Mornington Peninsula, con la radio al minimo perché volevo sentire il rombo del motore, sentendomi fortunata (e pure una gran f…!) di poter guidare una Ferrari senza dover pagare 500mila dollari per la macchina, assicurazione, vari miladollari di tagliandi e ricambi…e la benzina (al ritorno il serbatoio era praticamente a metà…ma sono comunque 72 km ad andare e 72 a tornare). Mentre guidavo pensavo fra me e me: “ma dovevo venire in Australia per guidare una Ferrari??”. Ricordo la prima volta che ne guidai una qua (in Italia non mi era mai successo): era una California grigia. Andai col mio capo a fare un giretto. Ricordo che mi tremavano le gambe, le mani, le chiappe e pure la voce. Avevo una paura matta! Poi arrivata a destinazione sono scesa, mi sono voltata indietro, l’ho guardata e con un ghigno ho pensato: “ma come cacchio hanno fatto a fidarsi di darmi una macchina del genere dopo solo due settimane di lavoro? Questi australiani non sono mica normali!
Ma alla fine, ricordiamoci sempre che in qualunque situazione ci troviamo e che può sembrare impossibile, ‘if they think I can do it, then I can do it’!”.
Quel giorno è stato l’inizio di una serie di giornate di lavoro in cui ho avuto l’onore e il privilegio di guidare Ferrari F12 Berlinetta, 458 spider, 458 speciale (la mia preferita di sempre!), 488 GTB, California T, GTC4Lusso, 430 Scuderia…e poi Maserati, Lamborghini Huracan e Aventador S…Alfa Giulia Veloce…insomma…tutte auto che in Italia mi sarei solamente sognata di toccare. Nemmeno al Motorshow come hostess. A proposito di questo, quando avevo 20 anni facevo la hostess alle fiere e il mio sogno era lavorare al Motorshow di Bologna per via della mia passione per le auto. Purtroppo non ci sono mai riuscita perché non ero abbastanza gnocca, non avevo abbastanza tette e avevo troppo il che da interprete di trattativa secchiona. Questa cosa mi è sempre stata su. Ma forse si trattava solo di aspettare, perché il destino aveva in serbo per me questo lavoro, dove devo fare tutto fuorché la ragazza immagine che accarezza i cofani e sorride. Che non sarebbe nemmeno stato nella mia natura.
Quindi la morale è: “tutto accade per un motivo. E se una cosa è destinata a te, prima o poi ti troverà”.
P.s. Oggi mi sento abbastanza positiva…ma non temete, tornerò presto normale buahuahuah! 😆
Alcuni momenti del Ferrari drive day: