Colonna sonora consigliata per la lettura: The Cure – Lullaby
L’Australia e’ una terra piena di sorprese. Di sicuro qui non si puo’ abbassare mai la guardia, perche’ tutto ti puo’ uccidere. Serpenti, coccodrilli marini, cubo-meduse, squali, polipetti blu, vespe, formiche…e ragni.
Io sono sempre stata aracnofobica. Anzi, ho sempre pensato che i ragni in realta’ sentissero la mia paura e quindi invadessero il mio territorio apposta, visto che vengono sempre da me. Non so cosa ci sia in loro che mi crea tutto questo terrore, ma forse e’ una combinazione di aspetti e caratteristiche: hanno 8 occhi per vederti meglio, 8 zampe per arrivare ovunque, possono arrampicarsi su ogni superficie (anche se ho visto che fanno fatica sulle pareti di ceramica bianca delle vasche da bagno), possono vivere praticamente in OGNI condizione atmosferica e ambiente (dal Polo al deserto), sono maledettamente adattabili e poi fanno tante uova…piene di ragnetti pronti a diventare il tuo prossimo incubo. Sono sicura che film come “Aracnofobia” in cui ragni pelosi grandi come una mano squittivano come topi e saltavano in faccia alle persone non mi abbiano aiutato molto, ma hanno sicuramente alimentato la mia paura/curiosita’ morbosa. E’ chiaro che poi crescendo mi sono sparata ogni documentario possibile e immaginabile sui ragni, e questo sicuramente e’ avvenuto per un unico grande motivo di fondo: “conoscere il nemico” per anticiparne mosse.
In Italia mi sono sempre preoccupata di non incrociare i classici ragni da garage brutti e neri, o il comune ragno dalle zampe lunghe. Per evitarli ho adottato una serie di tattiche:
- evitare di andare in garage col buio (tanto e’ matematico che se devi accendere la luce, ci sara’ un ragno sull’interruttore)
- se proprio devi andare in garage, sollevare la basculante e come un Ninja scattare subito indietro di un passo, cosi’ se si dovesse calare qualche ragno non te lo trovi in testa.
- la cantina e’ un brutto posto, quasi peggio del garage. Se non puoi evitare nemmeno quella, perche’ devi rovistare fra gli scatoloni contenenti robe del 1987, che la mamma ha tenuto “in caso tornino di moda” o “perche’ sicuramente ti serviranno di nuovo“, sappi che chiaramente quella e’ il regno di aracnidi, che hanno tessuto ragnatele dal 1987 ad oggi. Quindi fai estremamente attenzione. O mandaci qualcun altro.
Devo dire che in 37 anni mi e’ andata bene tutto sommato. Tranne quella volta a Exeter, in Inghilterra, dove andai per una vacanza-studio. Appena entrata nella mia stanza mi sono sentita un leggero “ciac” sul braccio sinistro…e con orrore ho visto che c’era atterrato un grosso ragno nero lucido! Non ho nemmeno avuto il tempo di urlare, che istintivamente l’ho scacciato via e il bastardo si e’ andato a rifugiare sotto la scrivania. Inutile dire che ho passato il pomeriggio e la sera a cercare di stanarlo, per poi rendermi conto che lui e i suoi fratelli vivevano in cavita’ all’interno delle fughe fra i mattoni a vista dei muri. E siccome dovevano essere ragni territoriali, ce ne era uno per ogni parete…quindi facendo i miei calcoli erano 4. Armata di carta e scotch ho localizzato le tane, ho aspettato che le bestiacce fossero dentro (perche’ si vedevano le zampe che uscivano appena dal buco – bleah!) e mi sono fatta forza. O loro o me. Ho tappato i buchi con la carta e ho assicurato che fossero sigillati per bene, mettendoci uno strato di scotch. Praticamente…I ragni hanno fatto la morte del topo…intrappolati! Mi sono sentita piu’ geniale di MacGyver quel giorno.
In Australia coi ragni non si scherza. Saranno anche a volte scemi, poco reattivi e tranquilli (a parte il famigerato funnel web spider di cui parlero’ un’altra volta), ma se si incazzano…ti mordono…e per te non sara’ una passeggiata senza un antidoto.
Fino ad ora ho avuto “solo” un paio di incontri ravvicinati con qualche huntsman, wolf spider, white tail, qualche ragno appartenente a specie a me sconosciute, e con lui, il Re dei ragni velenosi, il Redback. Una volta ne ho trovato uno in garage sopra la porta (ed ecco la famosa regola #2 che e’ sempre valida) e un’altra volta un altro, sempre in garage (io l’ho sempre detto di diffidare dei garage!), ma sotto la basculante. Mi sono armata di spray velenoso (perche’ in assenza di lanciafiamme non c’e’ altro da usare, visto che la ciabatta non e’ nemmeno da prendere in considerazione, dato l’alto livello di rischio che lo possa mancare) e a turno gli ho scaricato addosso mezza bomboletta, intossicando anche me stessa.
Pero’ credo di essere diventata meno aracnofobica dopo questi anni in Australia. Prima mi paralizzavo alla sola vista di un aracnide. Ora reagisco. Alla fine e’ la legge della giungla: vince il piu’ forte. Se voglio stare tranquilla io, elimino il pericolo. E mi tocca farlo da sola, perche’ l’australiano medio odia uccidere i ragni e se proprio lo deve fare…prima chiede loro scusa…”Sorry mate. Ciac! Spruzz! Whoosh!”.
Io non penso che arrivero’ mai a questi livelli imbarazzanti…ma mi sono sentita un po’ in colpa ad uccidere quei ragni. Ma sara’ forse vero che per guarire dalle proprie paure la cosa migliore e’ affrontarle?
Prossima paura da affrontare: gli squali. Quando (e se) saro’ pronta lo saprete!